Scheda missionaria n. 14 Parrocchia SS. Trinità Barletta 26-10-2016

VANGELO (Lc 18,9-14)
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore

COMMENTO
Carissimi fratelli e sorelle, che oggi ricevete il dono del santo Vangelo nella vostra casa, il Signore voglia benedirvi con l’abbondanza delle sue grazie. La missione parrocchiale continua nel suo intento di obbedire al comando di Gesù: Andate e predicate il mio vangelo. Pertanto ogni mercoledì alcuni catechisti della parrocchia SS. Trinità, con coraggio e fede, percorrono le vie del quartiere e visitano le famiglie recando la buona novella.

L’annuncio di oggi si fonda sulla Parola di domenica scorsa, 23 ottobre. Nella prima lettura tratta dal libro sapienziale del Siracide abbiamo udito: Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone… e ascolta la preghiera dell’oppresso. Per prima cosa non deve spaventarci che Dio si definisca giudice, perché il suo giudizio è sempre un giudizio retto e pieno di misericordia. In secondo luogo il suo è un giudizio nel senso che Dio vuole illuminarci sulla direzione giusta da prendere nella nostra vita, condannando il male che dobbiamo rifuggire e promuovendo il bene che dobbiamo cercare con tutto il cuore. Lui è a favore del povero e dell’oppresso e ci stimola ad aiutare quanti sono meno fortunati con un gesto di carità. Ci assicura che sarà a nostro fianco quando saremo indeboliti, infermi nello spirito e cadremo sotto il peso del peccato e delle tentazioni. Lui si schiererà a nostro favore per farci rialzare e ci dirà: va’ e d’ora in poi non peccare più. Non è forse un bel giudizio quello di Dio?

Nel Vangelo, poi, Gesù ci esorta a non essere mai presuntuosi, tanto da sentirci superiori agli altri e giudicarli. E tantomeno dinanzi a Dio dobbiamo sentirci a posto! Ricordiamo che Gesù ha detto: Chi è senza peccato scagli per primo la pietra. Impariamo di più a chiedere umilmente perdono a Dio dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. In chiesa, troveremo dei fogli con un accurato esame di coscienza. Prendiamolo, leggiamolo attentamente e facciamo una bella confessione. Ci sentiremo molto, molto meglio.

DOMANDE
Che idea mi sono fatto di Dio nel corso degli anni?
La condivido mai con qualcuno, mi confronto?

Chi giudico più facilmente?
Da chi mi sento giudicato?

Applico il giudizio nel senso positivo di indicare il bene da compiere e il male da evitare? O lo uso solo per ferire e condannare?

Mi sento amato e rigenerato ogni qualvolta mi confesso?

Riesco a stare un po’ in ginocchio in preghiera, a casa, nel segreto della mia camera, o in chiesa?

PREGHIERA
Signore Gesù,
in te il giudizio
si fa Via, Verità e Vita. Sei Tu: l’Amore.
Facci stare più con Te.
Donaci la tua grazia,
la tua gioia e la tua pace.
Facci amare come l’hai fatto Tu:
dando la tua stessa vita.
Salvaci dal giudizio e dalla condanna altrui
e insegnaci a porgere la mano
al fratello meno fortunato. Amen
don Cosimo