La terza…ma non l’ultima!

Scrivo quest’articolo come un diario, un racconto!

Tra le tante domande fattemi prima della partenza, una mi chiedeva con insistenza cosa mi sarei aspettata da questa Giornata Mondiale della Gioventù; la mia risposta fu che sicuramente ci sarebbe stato qualcosa di nuovo. Il motivo di questa risposta è ben preciso: ancor prima della partenza, già quel “Sì” dato come adesione a settembre aveva qualcosa di diverso. Sapevo che questa GMG avrebbe avuto un taglio totalmente differente da quelle precedenti per motivi personali ma soprattutto perché a condividere con me questo lungo viaggio c’erano due persone importanti (era la terza GMG che condividevo con loro) e qualcosa di forte legava noi tre: io, Luigi e don Claudio.

Non finirò mai di ringraziare don Claudio per aver condiviso questa terza esperienza, anche se dubbioso e preoccupato (non sapevamo a cosa andavamo incontro). Abbiamo affrontato tutto, sin dal primo passo e dal primo secondo, con: Fede, Coraggio e GIOIA!

Nell’aria si sentiva che sarebbe stata una GMG diversa!

Avveniva in un periodo frenetico anche a livello lavorativo, quindi non c’è stato tempo per pensare realmente a cosa stava per accadere.

Mi ero imposta dall’inizio che avrei fatto un diario giorno dopo giorno; ho capito ancora una volta, però, che i ritmi frenetici di una GMG non ti permettono di prendere momenti di pausa; così ho scritto solo le prime 5 pagine di questo diario (in aereoporto a Parigi durante le tante ore di attesa tra uno scalo e l’altro,poi è rimasto lì chiuso nello zaino) perché ho deciso di vivermi minuto dopo minuto ogni singola esperienza, emozione e dono durante quest’avventura. E così è stato!

È stata un’esperienza talmente carica di emozioni che per “carburare” e nominarle tutte ci è voluto del tempo, tanto da aver imposto a Don Claudio che avrei scritto solo quando fossi stata pronta avendo assimilato per bene tutto quello che ho vissuto.

Fatta questa premessa lunghissima, inizio a raccontare, o meglio ci provo, quella che è stata la nostra esperienza.

La settimana della partenza era ancora tutto irreale. Arriva giovedì 17 gennaio. Inizio a preparare la valigia: Il 18 sera sarei partita da Firenze in autobus. Tuttavia, arrivando a lavoro, quel venerdì mattina, ci sono solo 8 bambini su 23! Così ho la possibilità di partire di giorno piuttosto che trascorrere la notte in autobus. Come ho già detto con questi frenetici tempi lavorativi non avevo ancora realizzato ciò che in realtà stava accadendo. Dopo aver annullato l’autobus, salgo sul primo treno. Salendo sul treno, cerco di bloccare le lacrime (cosa ovviamente vana perché scendono lo stesso) così la prima cosa che faccio è condividere queste mie sensazioni con Don Claudio e Luigi, scrivendo loro un messaggio in cui dicevo che avevo una sensazione strana, bella ed emozionante mista ad agitazione ed ansia, non lo so.

E sì! Quelle lacrime erano di gioia, perché finalmente stavo realizzando davvero il tutto.

Sabato 19, in mattinata noi tre andiamo a Trani per ricevere una benedizione dal nostro vescovo prima della partenza.

Sabato sera partecipiamo alla Santa Messa e alle 22.30 si parte!

Arriva quel bus piccino piccino che già conteneva gioia nell’aria. Era strano per me partire “sola” essendo l’unica ragazza; questo tuttavia, alla fine dell’esperienza, si è rivelato un dono, perché mi ha dato la possibilità di scoprire, accogliere le mie compagne di viaggio con le quali ho stretto un grande legame, con le quali sia dal primo “ciao” avevamo qualcosa di particolare e paradossalmente, ho scoperto con il passare dei giorni di avere molto in comune soprattutto alcune esperienze di vita.

Così ha inizio il nostro viaggio!

Arriviamo all’aereoporto di Roma per le 3.30 (l’ansia per il peso della valigia, l’ansia per le tante ore di aereo, l’adrenalina e la voglia di mettersi in gioco per la terza volta erano forti).

Dopo 11 ore di viaggio, e lo scalo a Parigi, eccoci arrivati a Panama! Con solo 34° di differenza, appena scesi dall’aereo siamo stati inondati dal caldo afoso. Prese le valigie e passati i controlli, veniamo accolti da un gruppo di volontari che ci guida al pulmino che ci porterà alla chiesa “Nostra Signora di Guadalupe” che sarà il nostro punto di riferimento per tutta la settimana. Lì, al nostro arrivo, ci aspettano con musica e tanto entusiasmo. Mamma mia quanto fa caldo! Assegnate le famiglie ci dividiamo per ritrovarci al giorno successivo. L’accoglienza nelle famiglie è sempre fantastica: ci hanno trattato come figli; io ero in famiglia con altre tre ragazze. Abbiamo condiviso, tutti insieme, momenti bellissimi, una vera nuova famiglia. Ci hanno portato nelle zone più belle e abbiamo anche ballato con loro, insomma bellissimo! Non li ringrazierò mai abbastanza per la loro ospitalità.

Lunedi mattina, dopo un breve minuto di preghiera siamo andati a visitare il museo e il Canale di Panamà: la cosa fantastica è stato trovarsi proprio durante il passaggio di una nave.

Dal pomeriggio fino a sera abbiamo attraversato tantissimo per tutta la costa, lungo la “Cinta Costera”. È stato bellissimo osservare l’immensità dei grattacieli che avvolgeva tutto l’orizzonte.

Martedì mattina? Beh, non possiamo essere a due passi dall’oceano e non farci un bagno! Si, andiamo al mare e ci facciamo un bel tuffo!  E come saremmo mai arrivati? Sempre grazie all’entusiasmo e alla gioia dei panamensi che ci hanno dato passaggi, fermandosi per strada con l’autostop! Fantastici!

Queste due giornate, possiamo dire sono state di “vacanza” per questo dico che non eravamo ancora nel mood GMG. Finchè anche se in modo molto frettoloso partecipiamo alla messa presieduta dall’Arcivescovo metropolita di Panamà Josè Domingo Ulloa Mendietra.

Proprio qui inizia la vera GMG; le tante bandiere al vento, un’atmosfera che non si può descrivere, scrivere! Bisogna viverla! Mi scendono le lacrime solo a rivivere con il pensiero questi momenti. Un’atmosfera magica! Dove tutto sembra fantastico, dove scompaiono tutti i “problemi” della vita quotidiana; e come vivere in un’atmosfera surreale.

Come ho già detto era iniziata la vera GMG. Cosi mercoledì e giovedì mattina ci sono state le catechesi a Casa Italia seguite dalla Santa Messa.

Ciò che ha caratterizzato, continuando a dare un taglio del tutto diverso, questa GMG, è stata la poca presenza di Italiana (poco più di 1000) ciò ha permesso di fare catechesi in piccoli gruppi mescolando le varie regioni. Queste catechesi erano presiedute dai vescovi italiani presenti. Questo ha fatto sì che potessimo vivere tutto a pieno, ogni singolo minuto, confrontandosi, riflettendo e riscoprendo le storie personali che caratterizzavano le nostre vite. Nel nostro gruppo sono state condivise storie di vita che penso ricorderò per sempre, che hanno dato la possibilità di rivalutare anche alcuni dei ragazzi che erano partiti con noi.

Il nostro piccolo gruppo di catechesi era formato da persone straordinarie tanto da voler rifare lo stesso gruppetto il giorno successivo per “approfondire ciò che era rimasto in sospeso”. Mercoledì pomeriggio abbiamo visitato il “Casco Viejo”, il centro storico di Panamà tranne la cattedrale vista la celebrazione del giorno successivo presieduta dal Papa. Cattedrale che abbiamo avuto modo di visitare l’ultimo giorno. Bellissimo!

Giovedì mattina, dopo la catechesi, e dopo aver mangiato qualcosa ci siamo avviati verso la “Cinta Costera” per la messa di Accoglienza del Papa.

Venerdì mattina, in parrocchia, c’è stata la liturgia penitenziale seguita dalla messa e nel pomeriggio, ci siamo incamminati nuovamente verso la “Cinta Costera” per la via crucis con il Papa.

Ecco arrivato sabato! Il clou della GMG, la Veglia! In mattinata, tutti carichi di entusiasmo e con i sacchi a pelo sulle spalle iniziamo il lungo cammino, vero “pellegrinaggio” lungo 12 km, che ci conduce alla spianata San Giovanni Paolo II, dove si sarebbe svolta la veglia e la santa messa il giorno seguente. Durante questo pellegrinaggio non sono mancate canzoni, balletti e tanto altro. Alla fin dei conti, bisognava distrarsi dai km e dal caldo!

Anche questo è stato diverso (come tutto, continuerò a dirlo all’infinito) rispetto alle tre GMG. Ricordo perfettamente i percorsi delle scorse Giornate Mondiali della Gionventù dove, rivolgendomi a Don Claudio, sempre al mio fianco, ripetevo in continuazione di non volerne fare più; in questa invece, mentre camminavo con il caldo, il peso dello zaino, sacco del cibo e sacco a pelo sulle spalle, continuavo a dire: “ANDIAMO ALLA PROSSIMA”.

Le GMG sono così! Un continuo voler crescere.

Arrivati alla spianata, ci sistemiamo e Don Max (uno dei sacerdoti che era nel nostro gruppo) ci dice che aveva ricevuto 8 biglietti per andare sul palco per la veglia. Essendo formato da più di 8 persone, nel nostro gruppo decidiamo di fare un sorteggio (i sacerdoti si autoescludono visto che sarebbero andati il giorno dopo a concelebrare li).

Bene! Il sorteggio ha stabilito che noi, il gruppo “stretto” che si era formato in tutta quest’esperienza fossero là: Ci ha voluti lì, sul palco, a qualche metro dal Papa! Per me, poi, ha avuto una valenza particolare per motivi personale. Uno dei dispiaceri è stato non avere al mio fianco (fisicamente) Don Claudio, ma so che era lì! Finita la veglia, torniamo dagli altri. Li troviamo tutti disperati per la presenza di ragni giganti, simpatici amichetti con gli occhi luccicosi. Decidiamo di chiudere tutto e non passare lì la notte ma di andare fuori dall’erba, posizionandoci sull’asfalto. Mentre chiudiamo tutto e ci mettiamo in cammino in cerca di una nuova dimora per passare la notte, iniziano a cantare i Gen Verde, e provvidenza vuole che cantino esattamente il brano che ha caratterizzato il modo forte questo periodo della mia vita. E si ! Lì avevo accanto Don Claudio, che sapendo tutto, molto gentilmente, mette in risalto questa cosa. Elisabetta, in quel momento, crolla! Cosa non mi ha fatto crollare del tutto?  Eravamo disperati e alla ricerca di un posto. Non mangiavo e bevevo dalle 10 di mattina circa.

Finalmente troviamo un posticino, ci accampiamo con i nostri fantastici sacchi a pelo, mangiamo e ci addormentiamo.

La domenica mattina, in modo molto simpatico, erano circa le 6, una voce strillante al microfono, ci ripete: “Buenas Dias”. Ed ecco che tutto, nella mia testa pian piano cominciava a cedere, perché stavo realizzando che quest’esperienza giungeva al termine con la santa messa e soprattutto con l’annuncio della prossima GMG.

Cos’ iniziamo la santa messa conclusiva e finalmente l’annuncio tanto atteso. Terminato il tutto, ci rimettiamo in cammino e torniamo alle nostre case per lavarci e passare l’intera serata ognuno con le rispettive famiglie. Ahimè è tempo di chiudere le valigie!

Il lunedi mattina prima della partenza, in parrocchia, partecipiamo alla messa con l’arcivescovo metropolita di Panama che ha voluto incontrare e ringraziare gli italiani.

Questo è quanto abbiamo vissuto, in maniera cronologicamente schematica. Ho deciso di scrivere tutto ciò perché, nel mio piccolo, voglio cercare di testimoniare quel che è una GMG. Giornate intense di AMORE, GIOIA, CONDIVISIONE, CONOSCENZA, scoperta di se stessi anche attraverso le esperienze degli altri ragazzi!

Quello che non smetterò mai di dire è: RAGAZZI, AVANTI! LISBONA CI ASPETTA!

Al termine di quest’esperienza, sento di non poter mai ringraziare abbastanza i miei genitori: mi hanno permesso, anche economicamente (una bella botta!), di poter fare tutto ciò! Grazie perché mi supportano sempre, in tutte le mie esperienze (nonostante, in questa, temessero le dodici ore di aereo che ho affrontato).

Grazie alle colleghe che mi hanno permesso di poter essere assente dal lavoro per quindici giorni: senza questo non sarei riuscita a partecipare.

Il grazie più grande va a don Claudio, la mia guida! Il mio punto di riferimento! Colui che mi è stato accanto, passo passo, che ha vissuto questa terza esperienza con me, dandomi l’ennesima conferma che esistono persone e sacerdoti per i quali bisogna pregare e ringraziare infinitamente!

Un grazie va ai miei compagni di viaggio: ognuno di loro, chi nel suo piccolo con un semplice sorriso e chi in grande raccontando alcune importanti esperienze della propria vita, hanno contribuito a rendere indimenticabile tutto questo! Penso che in questi casi, ci sia qualcosa di forte nell’aria che accomuna tutti noi; tutto un mondo di persone, giovani, insieme lì per un solo motivo: Fede!

Questo è quello che vorrei dire, soprattutto ai giovani: abbiate Fede! Coltivatela ogni giorno di più, sognate, pregate!

Ogni volta che Dio tocca, la nostra vita diventa luce… anche se in quel momento siamo lontani da Lui. Abbiate fede in Lui: cambia la vita! Chiedete! E con i Suoi tempi, sarà pronto a mostrarvi il progetto che Lui ha su di voi! In quel momento siate pronti a dire SI!

Come ha fatto Maria: “Eccomi!”. Prendete tutto come un dono!

Papa Francesco, proprio a Panama, ci ha detto: “Dire si a Dio significa avere il coraggio di abbracciare la vita così come viene, con tutta la sua fragilità e piccolezza”. Allora solo noi giovani possiamo farci sentire per iniziare a dare vitalità alla Chiesa. Siamo noi i protagonisti! Siamo noi i protagonisti dei nostri sogni, alzatevi: prendete la valigia e diventiamo veri pellegrini! A chi mi chiede perché continuo a partecipare alle GMG, dico che non sono tutte uguali: parla così solo chi non ne ha fatto una! Per questo, in parrocchia, verrà realizzata una bandiera italiana con i vari loghi delle GMG e le varie esperienze: su questa bandiera scriveremo, di volta in volta, i nomi di tutti coloro che vi parteciperanno.

Allora, cosa aspettate?

Riempiamo questa bandiera!

Siate pronti a dire: “HÁGASE EN MÍ, SEGÚN TU PALABRA”

CI VEDIAMO A LISBONA!